Type: commission
Client: Fondazione Arvedi-Bruschini
Location: Cremona Italy
Status: 2013 realized
Team composition:
Arkpabi (partner in charge)
arch. Davide Andrea Nolli (project leader)
Personal tasks: concept development, 2D drawings, 3D modelling, rendering, graphic design, schemes, postproduction, municipality practices
Restituire Palazzo dell’Arte alle sue funzioni espositive specifiche e rinnovare la piazza che ne è naturale rispecchiamento, rappresenta un’opportunità perdare impulso alle proprie attività culturali e di valorizzazione delle eccellenze del territorio e per ribadire la rinomanza internazionale di Cremona, nel campo della liuteria, dell’arte, della cultura e della musica. Il progetto architettonico ragiona quindi sulla bipolarità: il Palazzo dell’Arte e la piazza. L’architettura e il suo spazio di riferimento, Piazza Marconi e Palazzo dell’Arte: compenetrare il senso della visita, introdurre correlazioni visive, nessi concettuali, manifestazioni del pensiero artistico e costruttivo che divengono forma e materia. La vicinanza con il sistema delle piazze centrali, il Duomo il torrazzo realizzernanno con il nuovo polo museale i perfetto compimento di una rinnovata attenzione al centro monumentale della cuttà. Le opere dell’arte liutaria convivranno con l’interattività ludica ed educativa che spiegherà tutti i segreti di un’arte unica che si tramanda da secoli. I capolavori di Stradivari e di tutti i grandi liutai della tradizione cremonese che costituiscono la più grande collezione al mondo di strumenti ad arco, il museo Stradivariano con le sue unicità testimoniali, le raccolte degli strumenti contemporanei della Fondazione Stradivari esposti in un continuum unico ed irripetibile.
L’auditorium, pensato come forma di espressione della bellezza degli strumenti, nasce per rappresentare la grande tradizione musicale, ma vuole anche confrontarsi con il futuro della musica. Il risultato è un progetto fluido, fatto di volumi morbidi, linee sinuose che si rincorrono e disegnano una grande scultura organica che esprime il propagarsi delle onde sonore. La particolare architettura della sala regala un’ultima suggestione: il palco è al centro della scena, il pubblico ‘avvolge’ i musicisti, il dialogo che si crea tra spettatori ed esecutori produce un forte impatto emozionale e consente di vivere una esperienza nuova che va oltre il concetto classico di concerto. L’architettura è fatta per emozionare, ma sarà l’acustica studiata dall’ingegnere Yasuhisa Toyota il vero punto di forza dell’auditorium il quale raggiungerà un livello di perfezione che ne consentirà anche l’utilizzo come sala di incisione.